di ILARIA FORTUNA (Corrispondente Alto Casertano)
Il Parco Regionale del Matese sorge tra le province di Caserta e Benevento, ricopre una superficie di oltre 33.300 ettari. Si tratta di un territorio ricco di fauna, flora e, soprattutto, di storia; numerosi sono, infatti, i siti archeologici e i musei, disseminati in tutto il territorio, in cui si possono ammirare antichi reperti e testimonianze delle civiltà passate, come i Sanniti.
Il Parco esiste dal 1993 ma a causa della solita burocrazia italiana è stato formalmente riconosciuto, dal punto di vista amministrativo, come tale soltanto nel 2002.
Attualmente, dopo un lungo e tortuoso percorso legislativo, è stato trasformato in “Parco Nazionale del Matese”, riconosciuto come tale ai sensi dell’art.1, comma 1116 della legge finanziaria n°205 del 27 dicembre 2017 – legge di bilancio 2018 – che prevedeva un finanziamento “… nei limiti massimi di spesa di euro 300.000… per l’esercizio finanziario 2018. Il funzionamento del parco del Matese… è finanziato, a decorrere dall’esercizio finanziario 2019, con euro 2.000.000…”. .
Il nuovo assetto, che comprende anche i territori delle province di Isernia e Campobasso, include altri comuni delle province di Caserta e Benevento, per un totale di 64.
Tuttavia, nonostante le prospettive inerenti allo sviluppo economico del territorio e all’incremento dell’occupazione, il nuovo progetto stenta ancora a decollare. Lo scorso dicembre, le due regioni interessate Campania e Molise, non avevano ancora raggiunto un accordo sulla perimetrazione delle rispettive aree di competenza, perdendo così 3.800.000 di Euro di fondi relativi all’anno 2018.
Dopo un susseguirsi di polemiche e malcontenti, soltanto lo scorso 26 gennaio è stata approvata la perimetrazione del versante molisano. Ora tocca al versante campano, ma la Regione di competenza è in forte ritardo, aleggia il timore che per meri interessi elettorali (le elezioni regionali si terranno a maggio 2020), si stia volutamente perdendo tempo, facendo ancora una volta del Parco del Matese un goloso strumento di propaganda.
In questo clima di profonda incertezza permane un interrogativo:“Vi sono le risorse e soprattutto la volontà politica di migliorare viabilità, accessibilità, creare nuove strutture e infrastrutture, adeguare strutture e infrastrutture già esistenti?”
L’auspicio e che nessun aspetto venga trascurato per implementare il turismo, risorsa fondamentale per lo sviluppo del territorio. Il 2020 potrebbe essere l’anno decisivo per concludere questa annosa e tortuosa vicenda politico-amministrativa.