di MARA PRINCIPATO
In questi giorni così ardui, dovuti ad un’emergenza internazionale: il “Coronavirus”, le periferie della città di Napoli, già note per il degrado e il disagio sociale che le caratterizza, sono più che mai trascurate dalle istituzioni.
Le precarie condizioni socio-economiche in questo ampio scenario sono stati determinanti, per far sì che la camorra avesse terreno fertile per tutti i suoi loschi traffici.
Piscinola, Scampia e Chiaiano sono le zone che ho potuto documentare questa realtà negli scorsi giorni. Giorni di restrizioni, in cui ognuno è confinato nella propria abitazione.
Ma gli abitanti di queste zone, come reagiscono alle misure preventive se tali sono le condizioni abitative in cui sono costretti a vivere?
Situazioni di vita che gli abitanti dei quartieri della “Napoli bene”, ignorano o fanno finta di non vedere. Sono davvero pochi quelli costretti ad uscire per motivi lavorativi o bisogni primari. E’ stato davvero irreale osservare queste strade senza macchine o passanti.
Nelle aree circostanti della metropolitana linea 1, che collega l’area periferica di Napoli con la stazione centrale di Garibaldi, fornite di parcheggi, adibiti a dimezzare l’uso dell’auto e servirsi della metro, un tempo sempre pieni, oggi sono desolatamente vuote.
Documentazione fotografica di Mara Principato
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