di CLAUDIO LUCHETTI
“Un fantasma si aggira per l’Italia” strisciante e iterativo: il crescente antagonismo storico tra Sud e Nord, i quali, di fronte alla epidemia Coronavirus, anziché trovare una unità nazionale di intenti, si incalzano con ripicche stucchevoli e inopportune.
In un momento così delicato e drammatico, dai rappresentanti politici locali e nazionali ci aspettavamo maggior misura ed equilibrio, anche nell’utilizzare in modo appropriato le parole, invece, scintillano ancora vecchie e desuete modalità mai deposte di colpevolizzazione reciproca, amplificate attraverso i mass media.
Il Coronavirus, nella sua scelta imprevedibile e “dispettosa” di assestarsi maggiormente al Nord, piuttosto che rendere gli italiani un popolo più unito e solidale, non solo ha rivitalizzato la annosa “questione meridionale”, emersa dalle diatribe tra i Presidenti regionali, ma ha paradossalmente ribaltato anche alcuni luoghi comuni consolidati inerenti alla disorganizzazione del Meridione e alla capacità gestionali di un Settentrione sorpreso e ripiegato su se stesso, evidenziandone le lacune.
Auspichiamo che il tanto “bistrattato” Meridione, facendo leva sulle modalità organizzative con cui ha affrontato l’epidemia Coronavirus, concretizzi una accelerazione qualitativa che aiuti complessivamente la crescita dell’intera nazione.
[…] Un mosaico di esperienze senza precedenti, la cui ricchezza fornisce all’utente di turno uno specchio fedele e genuino del contesto preso in esame; e con la speranza – recondita, ma non troppo – di fornire delle significative chiavi di lettura alle generazioni presenti e future, tendenti ora come ora ad un’eccessiva spersonalizzazione relazionale. Un problema non da poco, acuito con forza anche dal clima di tensione provocato dall’emergenza Covid-19. […]
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