di MARA PRINCIPATO
L’inviato del programma tv “Le Iene” Nicolo’ De Devitiis ha dedicato un servizio alla tiktoker Rita De Crescenzo, ciò ha contribuito ad aumentarne notevolmente la popolarità. Lo stesso De Devitiis lavora per “Le Iene” e non è giornalista.
La napoletana Rita De Crescenzo vive al Pallonetto di Santa Lucia, quartiere di Napoli tristemente noto, balzato agli onori della cronaca per essere la sede del clan camorristico Elia.
In un servizio andato in onda su La7, la De Crescenzo, intervistata dal giornalista Lorenzo Giroffi, racconta di essere stata arrestata con l’accusa di spaccio di droga e condotta presso il carcere di Santa Maria Capua a Vetere. Il figlio 12enne è stato affidato ad una “casa famiglia”.
Durante il servizio realizzato da De Devitiis, la De Crescenzo narra di aver avuto il primo figlio all’età di 12 anni da Ciro Marranzino, a sua volta figlio di Eleonora Contini appartenente all’omonimo clan camorristico. Nonostante ciò ella nega qualsiasi legame con la criminalità, sostenendo di non aver mai lavorato né per il clan Elia, né per la famiglia Contini.
Divenuta popolare, Rita De Crescenzo viene invitata a cantare i suoi brani, di stampo neomelodico, alle feste private, con un guadagno di circa 3000 euro a settimana. Gran parte del popolino napoletano la venera come una diva, le persone si commuovono al suo arrivo, i ragazzini la imitano nei linguaggi e negli atteggiamenti.
All’inaugurazione del suo negozio di gadget denominato “Svergognata”, sito nel cuore di Napoli – la denominazione deriva dalla pagina TikTok da lei creata – la folla ha invaso le strade adiacenti creando problemi alla circolazione delle auto paralizzando il traffico.
Innumerevoli sono state le critiche di molti napoletani nei confronti del servizio televisivo di Devitiis, i quali non si sentono rappresentati da una donna – la De Crescenzo – che pur di acquisire visibilità ha sbeffeggiato con un balletto diventato virale la Polizia Municipale mentre emetteva nei suoi confronti una multa, fornendo così un pessimo esempio comportamentale soprattutto alle giovani generazioni.
In proposito, il servizio di Devitiis contempla anche l’intervento del giornalista del Corriere della Sera Fabio Postiglione, il quale nel ricostruire la vicenda conferma che “Rita non può essere un esempio”.