IL CALCIO E LA PENNA: L’ULTIMO BACIO DI SINISA

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di ANTONIO SPOSITO

A volte si può  raccontare, scrivere di sport, di calcio, anche per narrare la vita e la morte.

L’ultimo bacio Sinisa lo ha dato in una apparizione pubblica a Zednek Zeman, altra icona del calcio, in occasione della presentazione del suo libro. Un allenatore, Zeman, che ha vinto meno di quanto meritasse, ma tant’è nella vita non è importante vincere, perdere o partecipare, è essenziale invece essere drammaticamente diversi, riconoscibili, veri, dispensare bellezza sempre e comunque, al di là dei luoghi comuni, dei giudizi e dei pregiudizi.

Ecco, Sinisa era così, riconoscibile, vero, controverso, diverso. Un lottatore coraggioso che ha affrontato un nemico subdolo e spietato come sa esserlo un cancro. Si portava dentro la guerra vissuta nei Balcani, con la sua indole slava dura, rocciosa.

L’ultimo bacio è un commiato, un addio, ma al contempo anche una promessa di rivedersi nell’eternità, forse.

Nella vita prima del professionista viene l’essere umano e Sinisa Mihajlovic umano lo è stato fino alla fine per personalità, ardore, convinzione, contraddizioni. Grazie Sinisa per ciò che ci hai insegnato con dignità nonostante il dolore, grazie per la bellezza che ci hai donato con quelle parabole disegnate dal tuo magico piede sinistro, pennellate divine. La bellezza assume forme diverse e la tua da sportivo è stata tale.

La bellezza, l’unica caratteristica umana che, per dirla alla Dostoevskij, salverà il mondo lasciandoci senza respiro.

Ciao Sinisa.