di CARMEN CERUTI
Correvano gli anni ’30 del Novecento quando, in quel di Napoli, un piccolo artigiano, padre di 11 figli, si improvvisò costruttore di strumenti musicali costruendo un impero.
Salvatore Ceruti, conosciuto in ogni dove, si procacciava i clienti fra le bande di paese.
Qualsiasi Ogni momento era buono per correre in officina a creare i suoi strumenti. Ricordo una volta, mentre pranzavamo insieme, che suonai con la forchetta un bicchiere mezzo pieno e lui guardandomi mi chiese di porgerglielo, onde portarlo in officina per riprodurre lo stesso suono con una campana di acciaio.
Chi non conosceva la sua azienda, chi non ha acquistato almeno una volta uno strumento da lui. Rammento ancora quando già adulto decise di imparare a suonare il piano e a solfeggiare.
Quanti ricordi mi hai donato con i tuoi silenzi, le tue carezze, le pacche sulla spalle. Con tristezza e con amore ho te nonno impresso nella mente, uomo burbero e scostante dal cuore grande e generoso.