di ELISABETTA FESTA
Spesso nell’ignoranza sociologica che caratterizza i cittadini italiani ricorre la stucchevole domanda: “Cosa fa esattamente un sociologo”?
Alla nascita della sociologia il fondatore Auguste Comte auspicava che i sociologi potessero prevenire conflitti e lacerazioni sociali, diventare guide della società. Il sociologo osserva la società ed insegna a guardarla come un “sistema”, ossia, una totalità costituita di parti interconnesse.
A distanza di quasi due secoli qualcosa di questo ideale è sopravvissuto: i sociologi, infatti, sono spesso in prima linea nell’indicare i rischi cui sta andando incontro una società e i possibili rimedi. Alcuni si dedicano all’attività di ricerca in ambito accademico altri, la maggior parte, assumono ruoli diversificati per ciò che concerne gli aspetti applicativi.
La ricerca scientifica sociologica fornisce il materiale teorico utilizzabile per risolvere o attenuare problematiche sociali impiegando le tre dimensioni dell’analisi: qualitativa, quantitativa e valutativa.
Le analisi sono applicabili:
- nelle ricerche economiche e di mercato: indagini sulle tendenze in ambito socio-economico, consulenze per aziende private, determinare le politiche economiche dei governi, il reddito, la collocazione geografica, la fascia d’età dei consumatori, etc;
- nell’individuazione delle tendenze politiche: i sondaggi inerenti alle intenzioni di voto e alle ideologie dei cittadini su tematiche varie. Le agenzie di ricerca sociologica lavorano per committenti quali giornali, partiti interessati a verificare il consenso dell’elettorato rispetto a proposte e programmi politici;
- nella gestione delle risorse umane: il sociologo interviene all’interno di determinati contesti (aziende, scuole, caserme, ospedali) per individuare strategie che migliorino la motivazione e il grado di collaborazione degli operatori;
- nella pianificazione del territorio: il sociologo collabora con enti pubblici statali o locali (Regioni, Comuni), enti del Terzo Settore, Imprese Sociali, ONG, al fine di analizzare le caratteristiche economiche e sociali dei territori, valutare la qualità dei servizi, migliorare le politiche sociali, culturali, educative, urbane;
- nella gestione di servizi pubblici: organizzazione dei servizi, dei tempi della città, localizzazione delle risorse.
Il sociologo, inoltre, individua soluzioni per rimuovere la povertà (politiche sociali), programma interventi di formazione professionale (politiche culturali ed educative), migliora le condizioni abitative partecipando alla progettazione di nuovi quartieri (politiche urbanistiche) collabora con educatori per prevenire e contrastare la devianza criminale.
Fonte: “Esseri Umani” (Vincenzo Rega, Maria Nasti) Zanichelli