di ELISABETTA FESTA
La Sociologia è una scienza che sin dalla sua nascita si è posta come tale per volere del suo fondatore Auguste Comte.
Si tratta, quindi, di una disciplina che sul modello delle scienze naturali intende individuare leggi generali in relazione ad un oggetto di studio impiegando il metodo scientifico basato sull’osservazione e su costrutti teorici.
Per la rilevazione dei dati la Sociologia si serve della statistica, la quale consente di analizzare una specifica fenomenologia attraverso la misurazione e la descrizione quantitativa. Per esempio, se si vuol studiare il fenomeno di quante persone leggono in un determinato Paese dobbiamo indicare: la percentuale di lettori, la tipologia di testi letti, la distribuzione di lettori tra uomini e donne, i range di età, i livelli di istruzione, etc. incrociando i dati. Soltanto con il rigore del metodo scientifico è possibile distinguere uno studio sociologico dalle opinioni personali circa un fenomeno osservato.
Tale approccio, tra gli altri, è illustrato dal sociologo statunitense di origine austriaca Peter L. Berger, il quale sottolinea l’importanza di adottare criteri oggettivi che consentano ad altri studiosi di verificare i risultati delle ricerche e ripeterle nel tempo su campioni rappresentativi (panel).
Tuttavia, una cosa è studiare il moto dei corpi celesti o una reazione chimica fra sostanze, altra è analizzare il comportamento degli esseri umani che non agiscono sempre allo stesso modo, ciò non consente di pervenire agli stessi risultati. La Sociologia, inoltre, a differenza delle scienze naturali, per ovvi motivi etici, può compiere esperimenti limitati, non può portare in un laboratorio società ed individui. Per questa ragione deve basarsi su una osservazione scrupolosa, sulla sistematica e rigorosa raccolta, elaborazione ed interpretazione dei dati.
Dobbiamo poi tenere conto di un’altra differenza fra scienze umane e scienze naturali.
Può capitare che alcuni fattori soggettivi possano influenzare il soggetto che conduce la ricerca, compromettendo l’oggettività dello studio. Così nel caso di una ricerca inerente al licenziamento di maestranze un ricercatore potrebbe essere condizionato dalle proprie opinioni politiche o morali.
Consapevole di tale rischio Max Weber (altro importante sociologo tedesco) ha introdotto il principio della avalutatività, vale a dire che lo studioso nel corso della ricerca deve mantenersi neutrale rispetto alle proprie convinzioni non producendo giudizi di valore. Nell’esempio poc’anzi citato il ricercatore deve limitarsi a “registrare” soltanto i dati di fatto.
Dopo aver definito il carattere scientifico della Sociologia e constatato le specificità del suo metodo di indagine, è necessario approfondire anche il suo oggetto di studio: la società e i fenomeni collettivi.
Trattandosi di una scienza estremamente complessa i sociologi possono assumere come aspetto direzionale della loro analisi numerose fenomenologie tra cui: le trasformazioni sociali, i rapporti tra i sub-sistemi sociali, il modo in cui un certo gruppo agisce all’interno del proprio contesto, la vita associata e l’organizzazione sociale, relazioni tra sfere diverse come la politica, la conoscenza, la religione o ancora il sistema delle comunicazioni.
Da tale molteplicità disciplinare si sono sviluppate alcune branche della Sociologia: la sociologia della conoscenza (studia il modo in cui i condizionamenti sociali influenzano le rappresentazioni della realtà e i loro effetti sulla vita collettiva); la sociologia politica (analizza i rapporti tra i movimenti e le istituzioni da un lato e le organizzazioni sociali di cui sono espressione dall’altro); la sociologia urbana e rurale (analizza le relazioni tra le strutture urbanistiche e territoriali e l’organizzazione sociale; la sociologia dell’educazione (studia i condizionamenti sociali relativi alla trasmissione del sapere da una generazione all’altra e le finalità politiche che le istituzioni educative si prefiggono come, ad esempio, formare un cittadino che si conformi alla cultura dominate o che, al contrario, assuma un pensiero critico di trasformazione sociale).
Nel dettaglio le diverse branche della Sociologia.
Disciplina | Che cosa studia |
Mondo del lavoro | |
Sociologia economica | Organizzazione del lavoro, produzione, merce e mercato, denaro, finanza, ideologie economiche ecc. |
Sociologia del lavoro | Occupazione, stratificazione sociale, mobilità, conflittualità |
Sociologia industriale | Produzione industriale e suo rapporto con il sistema sociale |
Sociologia dello sviluppo | Sviluppo nei Paesi arretrati in rapporto a cultura locale e società tradizionale |
Vita associata | |
Sociologia politica | Relazioni tra componenti della società e movimenti o istituzioni politiche |
Sociologia del diritto | Elaborazione del diritto e sua influenza |
Sociologia urbana e rurale | Rapporto tra campagna e città, industrializzazione, strutture urbanistiche e organizzazione sociale |
Sociologia della famiglia | Sviluppo delle forme di famiglia in relazione a mutamenti sociali, a classe o etnia d’appartenenza |
Sociologia delle comunicazioni di massa | Comunicazione con vecchi e nuovi media |
Mondo dello spirito | |
Sociologia della conoscenza Sociologia dell’arte e della letteratura Sociologia della religione Sociologia dell’educazione |
Condizionamento sociale sull’elaborazione di teorie, processi di creazione, produzione, circolazione della conoscenza Funzione sociale svolta da arte e letteratura Rapporti tra religioni, norme sociali e comportamenti Rapporto educazione/società, gestione dei processi educativi |
Fonte: “Esseri Umani” (Vincenzo Rega, Maria Nasti) Zanichelli