di GIORGIO LONGOBARDI
Per definire una società altamente rispettosa degli individui che la popolano, occorre analizzare quelli che sono i dettami imprescindibili che ne tutelano la dignità senza distinzioni di sorta. Dalla libertà di espressione alla parità di genere, passando poi per un’equilibrata distribuzione del lavoro, il contesto ideale non può esimersi dal garantire un diritto alla salute trasversale e pressoché impeccabile; un parametro giuridico imprescindibile, affinché ogni cittadino si senta al sicuro da qualunque criticità di carattere fisiologico.
Ebbene, per quanto la teoria sia tutta rosa e fiori, il quadro italiano palesa – nello specifico – delle difficoltà ormai ataviche risalenti addirittura alla legge 833/78. L’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale ha, difatti, mutato impercettibilmente un caleidoscopio di dislivelli sociali ed economici che, col passare degli anni, si sono cristallizzati fino all’inverosimile. Inoltre, lo scempio causato da un fenomeno come quello dei ticket incide, ancora oggi, sul ristabilimento dei livelli essenziali di assistenza acuendo buchi e deficit di qualunque risma. Insomma, una panoramica socio-sanitaria drammatica, in totale antitesi con l’articolo 32 della Costituzione tricolore.
Se il diritto alla salute diventa un optional
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.” Parole e volontà in calce, frutto di lotte e conquiste costate caro a coloro i quali si sono immolati per una causa universale.
Purtroppo, però, una certa forma di sadismo amministrativo continua ad allargare il divario tra Regioni del Nord e del Sud pregiudicando sul nascere ogni tentativo di ripresa. Ciò nonostante, il fervore di un cambiamento positivo non dovrà mai placarsi, altrimenti il rischio di ritrovarsi oltre l’attuale baratro diventerà più di una semplice ipotesi. Le soluzioni, in tal senso, si possono pianificare in qualsiasi modo; l’importante è che si riconducano ad un unica – quanto preziosa – linea guida: aprire gli occhi, auto-tutelarsi e iniziare ad agire in maniera equa e solidale con chi ci sta accanto.
[…] una prassi ineccepibile; e in un caso specifico come quello relativo all’Italia, il dislivello assume dei contorni preoccupanti legati, soprattutto, a problematiche endemiche dure a […]
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