di DANIELA SPERANZA
Pare che esista un bonus per tutto o quasi, ormai: monopattini, rubinetti, zanzariere e chi più ne ha più ne metta… ma della salute mentale ci si è decisamente dimenticati.
Una delle critiche più diffuse alla Legge di Bilancio 2022, approvata dalla Camera il 30 dicembre 2021, concerne un provvedimento non inserito nel documento finanziario. Si tratta del cosiddetto “bonus psicologo”, un contributo economico che alcuni parlamentari hanno proposto senza successo, per aiutare i cittadini a pagare i costi legati alla salute mentale.
Il 2 dicembre 2021 i senatori Caterina Biti, Paola Boldrini, Vanna Lori e il senatore Eugenio Comincini del Partito Democratico, hanno presentato un emendamento (102 bis) per modificare la proposta di Legge di Bilancio 2022 del governo, sostenuto successivamente da tutte le forze politiche.
L’emendamento prevedeva la creazione di un “fondo salute mentale” di 50 milioni di euro l’anno, suddiviso in due grandi agevolazioni: un bonus “start up” di 15 milioni di euro e un bonus “sostegno” di 35 milioni di euro. La prima agevolazione voleva consentire ai cittadini maggiorenni senza limiti di reddito, cui non è stato diagnosticato un disturbo mentale, di percepire “una tantum” un contributo di 150 euro ogni due anni; la seconda agevolazione si riferiva al contributo oscillante tra i 400 e i 1.600 euro in base all’ISEE del richiedente. Tuttavia, la modifica è stata respinta e, di conseguenza, non comparirà nella manovra economica.
Nel recente passato, con alcune modifiche alla legge di bilancio 2021, erano già state avanzate proposte atte ad attivare sussidi per la salute mentale rimaste però infruttuose. “È incredibile che il MEF tagli queste cose come se fossero dei lussi“, è il commento di David Lazzari, Presidente Società degli Psicologi.
Rimangono, invece, i finanziamenti per la “psicologia scolastica”, ridotti però da 120 a 20 milioni, finalizzati a “supportare il personale, gli studenti e le famiglie nelle istituzioni educative statali, attraverso servizi specializzati in assistenza psicologica e prevenzione, trattamento dei disagi e conseguenze delle emergenze”. Una misura importante a dimostrazione che la salute mentale va assolutamente tutelata quanto la salute corporea. E’ risaputo, infatti, che spesso un problema mentale si ripercuote pesantemente anche sul nostro fisico.
In riferimento a tale normativa nazionale numerose regioni hanno stabilito l’accesso al “bonus psicologo”. E’ il caso della Regione Lazio, che ha destinato 2,5 milioni di euro a copertura delle cure per la salute mentale attraverso voucher da utilizzare presso le strutture pubbliche, così come la Regione Lombardia, il cui Consiglio ha approvato la mozione per lo “psicologo di base”.
Colleghi, indigniamoci e facciamo sentire alta la nostra voce!