di MARA PRINCIPATO
Grazia respinta per Yorgen Fenech, l’uomo d’affari ritenuto il responsabile dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia giornalista maltese, uccisa nell’ottobre del 2017, all’età di 53 anni, dall’esplosione di un’autobomba posta nella sua Peugeot 108, la cui violenza ne ha sparso i pezzi nei campi vicini.
Daphne, che circa due settimane prima della sua morte aveva presentato una denuncia alla polizia per minacce, è stata ritrovata dal figlio Matthew, che ha sentito l’esplosione dall’interno della loro casa.
La decisione di respingimento della grazia è stata annunciata dal premier maltese Joseph Muscat, dopo una riunione d’emergenza del governo convocata ieri in tarda serata, spiegando che non vi erano appropriate motivazioni per la concessione, nonostante la disponibilità di Fenech a fornire ulteriori notizie sull’uccisione della giornalista.
Secondo quanto emerso dalle indagini, costò 150mila euro l’uccisione di Daphne Caruana Galizia. Questa la cifra che Yorgen Fenech, il re dei casinò, nonché della holding Tumas Group, pagò all’intermediario di morte Melvin Theuma, il tassista-usuraio il cui arresto è stato decisivo per indirizzare le indagini, le quali hanno appurato che l’autobomba fu fatta esplodere dai tre esecutori materiali Vince Muscat ed i fratelli Vince e George Degiorgio, arrestati già a dicembre due mesi dopo l’omicidio.
Daphne iniziò a lavorare come giornalista nel 1987 e all’inizio degli anni ’90 divenne una firma regolare per il The Sunday Times, nonchè redattrice associata per The Malta Independent, inoltre, è stata direttrice della rivista Taste & Flair.
Nel 2017 Caruana Galizia ha denunciato che “Egrant” (una società registrata a Panama), fosse di proprietà di Michelle Muscat, moglie del primo ministro Joseph Muscat. Queste affermazioni hanno condotto lo stesso Muscat a indire, nel giugno 2017, elezioni anticipate, che hanno visto il suo partito confermarsi al governo.
Dopo le elezioni, Caruana Galizia è stata duramente critica anche con il nuovo leader dell’opposizione nazionalista Adrian Delia.